Regia di Billy Woodruff vedi scheda film
Filmetto insulso, senza una trama degna di tale nome, ma poggiato esclusivamente su qualche cliché vecchio come il mondo (la brava ragazza talentuosa senza santi in paradiso che riesce a sfondare, il produttore maniaco, ecc) e su alcuni trend del momento che fanno assurgere questa furbesca trovata commerciale all’agognato (quanto screditante per la categoria “cinema”) titolo di “lungometraggio”. Fotografia e montaggio da videoclip, protagonisti TRENDY, sempre truccati e vestiti all’ultimo grido (anche appena alzati), musiche hip-hop: tutto questo è Honey, in cui l’avvenenza di Jessica Alba, il musetto del più piccolo della cucciolata made in Bronx e gli (esigui se non inesistenti) spezzoni di canzoni griffate Sean Paul e Missy Elliot sono GLI UNICI ELEMENTI DA SALVARE! VM 18 (vietato ai MAGGIORI di 18 anni).
Particolarmente irritanti gli stacchi in esterna (per di più con il ritmo dell’avanti-veloce) come raccordo tra scene spazio-temporalmente differenti: sembrava di assistere a spezzoni di “Friends” o de “I Robinson”. Per me questo Woodroof dovrebbe riflettere sulla sua venuta sulla terra, tornando a dirigere il sederino della Spears e gli atteggiamenti da piacioni dei Backstreet Boys anziché inflazionare il già intasato mondo degli aspiranti cineasti con poco rispetto per la settima arte e molto poco talento. Un altro videoclipparo prestato (ahimé) al mondo della celluloide. “Adda passà a nuttata…”
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