Regia di Icíar Bollaín vedi scheda film
Non potendone più dei continui maltrattamenti e delle botte prese dal marito irascibile e manesco, Pilar (Marull) decide di trasferirsi a casa della sorella (Pena) insieme al figlioletto. Suo marito (Tosar) comincia allora a seguire una terapia di gruppo allestita da uno psicologo che tratta casi come il suo. Incoraggiata dal tentativo del marito e dall'insistenza con cui quest'ultimo tenta di riconquistarla, la donna torna con lui. Salvo doversene pentire dopo pochissimo.
Film necessario, importante, bellissimo - nonostante un impianto sostanzialmente televisivo - su un tema, quello della sopraffazione maschile nei confronti delle donne, psicologica prima ancora che fisica. La regista madrilena Iciar Bollain rifugge ogni manicheismo, si affida ad attori in stato di grazia (con una Laia Marull superlativa e sensuale) e allestisce un film-manifesto di impronta dichiaratamente femminista che sollecita più d'una riflessione.
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