Regia di Maurizio Scaparro vedi scheda film
Ripresa cinematografica, pura e semplice, dello spettacolo omonimo di Maurizio Scaparro andato in scena la scorsa stagione, questo “film” inaugura un ambizioso progetto di sinergia tra cinema e teatro (“Teatro è cinema”, addirittura), con una fulminea apparizione in qualche sala e poi la distribuzione in Dvd. Ma la partenza non lascia granché sperare. Il testo-base è il celeberrimo romanzo di Kafka, adattato con qualche strizzatina d’occhio ad atmosfere da music-hall, ed echi di melodie ebraiche. Il rapporto col testo è puramente illustrativo, gli agganci con l’attualità prevedibili e banali. Ma forse è colpa e merito della ripresa, la quale evidenzia impietosamente tutti i trucchi di un teatro molto tradizionale, che fa a pugni costantemente con il cinema. Le prime vittime sono gli attori, inchiodati a trucchi e mosse che sullo schermo sono insostenibili.
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