Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film
Un film perfetto, tecnicamente. Per il resto meglio lasciar perdere. Pur cambiando lo stile, la sostanza è sempre la medesima del Vol. 1, cioè nulla. Il movimento è più lento, i combattimenti sono confinati in brevi scatti furibondi che spezzettano la narrazione, nella quale Tarantino inserisce squarci lenti e talvolta addirittura lirici. Lo stile complessivo, dato che in realtà si tratta pur sempre di un film unico, è quello fumettaro e videoclipparo del Vol. 1, due aspetti delle moderne forme di espressione che mi entusiasmano come guardare una bodda in una gabbia di vetro. Ci sono anche numerosi momenti di stanca, dovuti alle citazioni della serie televisiva "Kung Fu", di cui David Carradine fu protagonista. Il pezzo migliore è, secondo me, quello ambientato dentro la bara in cui la sposa viene inchiodata. Direi che non riesco molto a capire da cosa derivi l'infatuazione quasi feticistica di Tarantino per la pur brava Uma Thurman, della quale continua con insistenza ad inquadrare i piedoni. Se in "Pulp Fiction" (film geniale) era bravissima nel ruolo di Mia, qui regge la parte, ma non si sa dove debba arrivare. Ed è proprio questo il problema fondamentale del film: cosa ci ha voluto dire Tarantino? Ci ha voluto raccontare la filosofia di Superman, enunciata da Bill in sottofinale? Penso piuttosto che ci abbia voluto raccontare una storiella (in)verosimile come un fumetto, con personaggi ben che vada bidimensionali e agganci narrativi pressoché nulli.
Speriamo che Tarantino si riprenda alla svelta da questo micidiale scivolone artistico e torni a raccontarci qualche vera storia: in fondo è uno dei pochi artisti/artigiani della scena odierna.
David Carradine, scelta quasi imprescindibile per interpretare Bill, è sempre stato un attore mediocre e tale conferma di essere anche in questo roboante fumettone.
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