Regia di Davide Ferrario vedi scheda film
Davide Ferrario viaggia da sempre tra fiction e documentario. Stavolta sceglie la fiction senza dimenticarsi di catturare l’incanto di una città misteriosa come Torino e di un posto straordinario come la Mole Antonelliana con dentro il Museo del Cinema più fantastico del mondo. Tre personaggi: il solitario Martino, custode notturno del Museo, che rivede di notte i vecchi film; l’Angelo che fa il ladro d’auto e il tombeur de femmes nella periferia più malfamata; l’Amanda, sua donna “ufficiale”, che non ne può più di lavorare in un fast food, si ribella al capo e, per sfuggire alla polizia, si rifugia nella Mole. Dopo mezzanotte è tante cose: è soprattutto una storia d’amore, è un po’ melodramma, un po’ noir, un po’ commedia, un po’ Truffaut, molto Buster Keaton, un po’ testimonianza di un cinema che non c’è più. È un film sincero e leggero, danzante e amorevole, semplice e magico. Alta definizione, produzione in proprio, premi su premi all’estero, vendite in tutto il mondo, attori all’altezza, musiche singolari (Banda Ionica, Daniele Sepe), voce narrante di Silvio Orlando e in più Keaton nume tutelare e antisentimentale. Risultato: un film davvero indipendente, giusto, tenero, bello.
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