Regia di Davide Ferrario vedi scheda film
"Dopo mezzanotte" è un film che non può non restare simpatico. L'originale opera di un Davide Ferrario intraprendente e indipendente ha parecchi pregi che lo rendono piacevole e singolare. Ambientato nelle atmosfere fredde di una Torino di giorno un po' anonima, ma che di notte viene avvolta dalla magia del cinema, dell'amore, della passione silenziosa e rispettosa. Il protagonista, che ci viene presentato dalla straniante voce di Sillvio Orlando, è, apparentemente, un debosciato, Martino, custode notturno del Museo del Cinema, che trascorre il suo turno rivedendo i vecchi film che popolano quel luogo così importante e fantastico. La sua tranquilla routine è sconvolta dall'incontro con Amanda, una ragazza estroversa che lavora in un fast food, fidanzata con un tipo poco raccomandabile, l'Angelo. Il quale spesso e volentieri le mette le corna. Decisa a liberarsene, si rifugia nella Mole cheidendo la protezione di Martino. Scaramucce amorose assai caste e pudiche culminano in un finale tragicamente necessario, nel quale il moribondo Angelo vede, come ultima immagine davanti agli occhi, la figura di un uomo dai denti bianchi e brillanti, la testa abitata da ben pochi capelli e l'aria di uno che ne se una più del diavolo. Ma perché il finale quasi anti-berlusconiano? Perché "Dopo mezzanotte" è un atto d'amore nei confronti della cultura del cinema, così bistrattata dalla politica del magnate di Arcore. E non è un caso che muoia il personaggio più negativo. E' un film che sottrae al posto di aggiungere, che preferisce i silenzi della notte al baccano brulicante del giorno. Tenero come una carezza che ti sfiora il viso, delicato come un bacio appena accennato, divertente come una comica di Buster Keaton, straniante come ci si sente dopo averla vista. Un film da non perdere, snello, convincente e scorrevole. Ma, sopratutto, profondamente e consapevolmente malinconico.
Avvolgenti sonorità della Banda Osiris.
Voto: 8.
L'elemento estraneo al triangolo, l'amica di Amanda mica tanto fedele.
Il cattivo, o almeno il personaggio più negativo, disegnato con efficacia da un bravo e giovane attore.
La malinconia è presente negli occhi di questa giovane ed eccelsa attrice, spontanea e convincente.
Il personaggio più tenero e candido, anche lui assai malinconico. Un ruolo svolto con misura e competenza da un bravo interprete.
Apassionata e coinvolgente.
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