Regia di Zack Snyder vedi scheda film
Ci aveva già provato il truccatore Tom Savini a rifare i film di zombie alla Romero,con il remake del primo capitolo della trilogia sui "ritornanti","La notte dei morti viventi".A Zack Snyder,regista di questa nuova "Dawn of the dead",è andata meglio,gli incassi americani sono buoni,a confermare che il rifacimento degli horror rende(visto "Non aprite quella porta"?).Certo,le implicazioni socio.filosofiche immesse negli horror dall'autore di "Monkey shines" qui sono molto defilate,e Snyder le sacrifica all'aspetto spettacolare del film.Ovviamente,lo spunto di partenza è ancora una volta il seminale "Io sono leggenda",bellissimo romanzo di Richard Matheson,radice vera e propria di narrativa e cinema "dell'assedio alieno".Però questa "Alba dei morti viventi" non è affatto un lavoro ignominioso,ha una buona cura dei dettagli,la sceneggiatura è ben costruita,lo splatter non prende la mano al regista,e si ha un buon bilanciamento tra ironia e tensione,che rende più facile allo spettatore,anche non appassionato di horror,la fruizione del film.Qualche scena piuttosto raccapricciante,il finale mutato rispetto all'originale "Zombi",i morti viventi che ,come in "28 giorni dopo" corrono invece di caracollare,e i disturbanti titoli di testa e di coda,che inquietano il pubblico.A un certo punto,si fa strada una considerazione:quelle orde di persone che deambulano a schiere nei giorni festivi in mezzo ai grandi centri commerciali,non sembrano una fonte di ispirazione per questi individui barcollanti che prendono vivacità solo quando trovano qualcosa su cui avventarsi?
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta