Regia di Luna (María Lidón) vedi scheda film
Una giornalista è intenzionata a scrivere un libro sul mondo della prostituzione e accumula interviste su interviste senza riuscire ad organizzarle in una struttura compiuta. Allora decide di pubblicarle così come sono, lasciando la parola ai protagonisti. Il film racconta la travagliata genesi del libro-verità inanellando le spontanee (?) confessioni in una collana di logorroici quadretti. La formula di impaginazione è letteralmente snervante: ripresi sul campo, prostitute, gigolo e clienti si abbandonano a riflessioni di sesquipedale banalità, oscillando tra un anticonformismo platealmente reattivo e un vittimismo lagnosamente contrito. Non merita commenti l'abuso di morphing ed effettacci da videoclip dilettantesco. Un film impressionante per schematismo, monotonia ed ottusità.
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