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I sogni proibiti di don Galeazzo, curato di campagna

Regia di Emanuele Di Cola vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su I sogni proibiti di don Galeazzo, curato di campagna

di undying
6 stelle

Unica regia, da parte di un ottimo tecnico della fotografia (Emanuele Di Cola). Divertente e ritmata commedia che tratta un argomento scabroso (ma verosimile), evitando volgarità, erotismo e nudo. Interpretato da caratteristi dai volti poco noti ma tutti perfettamente calati nel ruolo, capaci di dare vita a personaggi grotteschi quanto realistici.

 

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In un piccolo paese di campagna, Tocugnano, dopo la morte di don Paolo giunge in canonica il giovane Galeazzo (Franco Aloisi). Sin da subito il nuovo parroco cerca di attivarsi per il restauro della piccola e decadente chiesa locale. Dato che il Vicariato non intente contribuire, Galeazzo chiede ai residenti di fare volontariato (come manodopera o facendo donazioni). L'avvenenza del giovane prete non passa inosservata e ben presto la chiesa si riempie di donne, divenute tutto d'un colpo assidue frequentatrici della messa mattutina, del rosario serale, sempre in fila per farsi confessare. Passati pochi giorni dal suo insediamento, sul suo conto già iniziano a "girare maldicenze"; colpa di Angelica (Eleonora Morana) l'anziana perpetua. Gelosa di don Galeazzo, spiando dal buco della serratura, scopre che nottetempo legge "Gli amori di Casanova": sconvolta abbandona la canonica, rivolgendosi al vescovo per farlo scomunicare. Intanto Galeazzo incontra i favori - e un supporto economico per i restauri - della baronessa Giuditta (Anna Zinnemann), una donna trascurata dal marito, ben intenzionata a sedurlo, capace di avere la meglio sulla figlia Marilena (anche lei attratta dal parroco) tanto da diventarne l'amante. Bartolomeo (Enzo Monteduro) - fedele sacrestano - segue distrattamente quel che avviene, preferendo darsi alla bottiglia, senza impicciarsi degli affari altrui. Tra le spasimanti di don Galeazzo, figurano anche due sorelle, Rosa e Maddalena, che riescono a prendere il posto della perpetua. Siccome, per regolamento, quest'ultima deve avere almeno quarant'anni, assieme - una di 23, l'altra di 19 - superano abbondantemente il limite.

 

"Tu, Galeazzo, parroco della chiesa di Tocugnano, finché tale chiesa non verrà restaurata sei condannato a sottostare alla sfrenata lussuria di una femmina, la cui fonte di sensualità sarà inesauribile. Nel buio eterno incontrerai tale femmina e con essa potrai fare sfoggio della tua rinomata virilità."

(Sentenza di Satana durante l'incubo vissuto da Galeazzo)

 

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Sogni proibiti di don Galeazzo, curato di campagna: Franco Aloisi 

 

Divertente commedia con pochissime - quasi nulle - concessioni al nudo, dalla elegante e ricercata ironia (le sbronze di Bartolomeo, la statua in canonica che muta espressione, doppi sensi salaci, l'incubo di Galeazzo in stato febbrile), interpretata con buon mestiere da un divertito, e divertente, Franco Aloisi. Unica regia dell'operatore cinematografico e tecnico della fotografia Emanuele Di Cola, basata su un soggetto di Giuseppe Costantino, sviluppato poi in sceneggiatura dello stesso regista in collaborazione con Mara Casana. Sogni proibiti di don Galeazzo, curato di campagna, è un film ben diretto, impreziosito da una curata fotografia (opera di Giorgio Montagnani), girato in ambientazioni credibili e montato in maniera impeccabile grazie al contributo di Enzo Alabiso (coinvolto anche come aiuto regista). Il cast, composto da volti poco noti, tutti caratteristi, appare a dir poco indovinato: ogni attore maschile rende credibile il tipo umano rappresentato (spesso, eccezion fatta per Aloisi, di carattere grottesco ma non surreale), così come nel reparto femminile troviamo donne affascinanti (la baronessa e sua figlia) al fianco di altre caricaturali, ma altrettanto plausibili. Non è da sottovalutare una certa originalità del film, consistente nel capovolgimento di cliché consolidati, pur se solo successivamente, insistenti nella "commedia sexy all'italiana": gli occhi che guardano dal buco della serratura, in questa se non unica prima circostanza, sono quelli di graziose e sensuali donne, alla maliziosa ricerca di uno spogliarello maschile. Ne esce un film che sfiora il verismo e che propone una comicità di tipo realista, tanto quanto lo è il soggetto trattato: quello di un prete chiaccherato e messo in dubbio nella sua integrità morale. Un argomento di "gossip" popolare spesso frequente, inevitabile, in ogni piccolo paese presso il quale giunga un parroco giovane e piacente. Tanto che, pur con tutte le dovute distinzioni, il potenziale del racconto avrà modo di esprimersi per altre vie, venendo ripreso con diverse ambizioni e differente destinazione nella miniserie The Thorn Birds (1983), giunta anche sui nostri teleschermi come Uccelli di rovo.

 

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Sogni proibiti di don Galeazzo, curato di campagna: Franco Aloisi e Anna Zinnemann

 

Visto censura [1]

 

Nonostante la scena d'accoppiamento tra la baronessa e don Galeazzo, in grado di turbare la minoranza della Commissione di revisione cinematografica, il film ottiene nulla osta n. 62141 in data 3 aprile 1973, potendo essere distribuito nelle sale cinematografiche con divieto di visione ai minori di 14 anni.

 

Metri di pellicola dichiarati: 2514 (92'30" a 24 fps).

 

Sinossi estratta dal verbale allegato al nulla osta 

 

"Don Galeazzo è un giovane e simpatico prete al quale viene affidata la cadente parrocchia del piccolo paese Lucugnano (nel film si cita un fittizio Tocugnano, n.d.r.). Più la curiosità che la fede spinge gran parte dei paesani, compresi i baroni Toni che sono i più in vista del paese, ad assistere alla prima Santa Massa celebrata dal nuovo parroco. La simpatia di costui fa presa sulle ragazze del paese, in modo particolare sulla bella baronessa Giuditta Toni e su Rosa, la giovane e graziosa figlia del ciabattino. Inizialmente, don Galeazzo viene bene accolto anche da Angelica,  la vecchia ed assillante perpetua che il giovane prete si trova tra i piedi, ma poi costei, avendolo sorpreso a leggere "Le memorie di Giacomo Casanova", inviatogli da un anonimo, lo pianta in asso, appropriandosi del libro. Rosa, approfittando del posto vacante di perpetua, si presenta a don Galeazzo per farsi assumere, ma a causa del regolamento che stabilisce che una perpetua deve avere almeno quarant'anni, il posto la viene negato. Rosa torna alla carica ripresentandosi con la sorella Maddalena: le età delle due giovani, sommate, superano i quarant'anni, imposti dal regolamento. Don Galeazzo, questa volta, si lascia convincere ed assume entrambe le sorelle. La bella baronessa Giuditta Toni non tarda a far visita al giovane prete circuendolo col suo fascino. Fascino al quale don Galeazzo, malgrado i suoi onesti principi cede, quando Giuditta gli offre denaro per il restauro della sua cadente parrocchia. Denaro che inutilmente aveva richiesto più volte al Vicariato, chiedendo persino l'intervento del vescovo. Anche Angelica, a sua volta, chiede l'intervento del vescovo affinchè don Galeazzo, prete invasato dal demonio che si dedica a letture scandalose, venga scomunicato. Il vescovo interviene, ma perdona il comportamento di don Galeazzo purchè questi rinunci alla giovani perpetue. Ma la coscienza del giovane prete non è disposta a perdonarlo. Lo accusa nei suoi sogni, nei suoi incubi, nella realtà. La piccola chiesa continua a disfarsi, gli aiuti del Vicariato continuano ad essergii negati, ma lui, don Galeazzo, decide di non sottostare oltre al volere della baronessa, promettendo a sè stesso di trovare un'altra soluzione per evitare il disfacimento della vecchia parrocchia. Questa volta, però, una soluzione onesta."

 

 

NOTA

 

[1] Dal sito "Italia Taglia".

 

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Sogni proibiti di don Galeazzo, curato di campagna: scena

 

"Anche il sacerdote che innalza l'ostia consacrata per il volgo è uno stregone, come la fattucchiera che fa suffumigi sotto il gufo impagliato. Interrogano ambedue il mistero, sono ambedue interpreti di un mondo soprannaturale che l'anima incolta e grossa del credente volgare (al quale sfugge il gioco delle forze umane razionali che regolano il destino del mondo e la storia degli uomini) crede gli sovrasti, schiacciandolo con la sua fatalità ineluttabile. [...] E gli stregoni, si chiamino Paola Omegna o siano vescovi o cardinali, non sono intelligenze, né coscienze, sono sacerdoti che ridono tra loro dietro gli altari."

(Antonio Gramsci)

 

scena

I sogni proibiti di don Galeazzo, curato di campagna (1973): scena

 

F.P. 08/08/2023 - Versione integrale visionata in lingua italiana su Rete 4 (durata: 89' ca)

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