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Quella peste di Pierina

Regia di Michele Massimo Tarantini vedi scheda film

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La recensione su Quella peste di Pierina

di mm40
2 stelle

Perchè Carmen Russo estrae le sue voluminose mammelle chiusa a chiave nel bagno con un carabiniere in divisa e gliele struscia addosso proclamandosi verginella? Siamo arrivati a questo: il cinema degli stereotipi e delle fregole, completamente privo di regia, interpretazione (si escluda ovviamente il grande Oreste Lionello, inspiegabilmente precipitato qua dentro), dialoghi originali, senza una logica nella trama, vero e proprio collage di barzellette da bordello. Dire uno sfacelo è ancora poco: il mezzo voto in più va per Lionello e per Jimmy il Fenomeno bidello, altro grande 'co-protagonista' di un'epoca buia del cinema italiano. Si segnala che lo sceneggiatore Piero Regnoli aveva un curriculum di tutto rispetto: aveva infatti licenziato opere immortali come Il viziaccio; Batton story; Storie di corna e di passione; Elena sì, ma di troia, per tacere de L'ebreo fascista. Sottoprodotto tirato via e destinato ad un facile incasso sulla scia della commedia erotica di quegli anni, filone al quale dovrebbe perfino ritenersi onorato di appartenere. 1,5/10.

Sulla trama

Pierina è una ragazzina impertinente sempre in vena di scherzi, con una sorella bonona ninfomane, un amichetto grassoccio che le viene dietro, una serie di professori ritardati che la vessano a scuola.

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