Regia di Alejandro Agresti vedi scheda film
Il favoloso mondo di… Valentin! Sicuramente è meno colorato e surreale dell’universo della “sorella maggiore” Amelie, ma ne eredita insieme l’immaginazione, i toni favolistici ed i sentimenti “pastello” che ci avevano conquistato nel film francese! Valentin ha nove anni, è stato abbandonato dalla madre all’età di tre anni (mentre il padre è continuamente fuori per affari o in cerca di nuove fidanzate) e vive, nella Buenos Aires del 1960, insieme alla nonna. Valentin è un bambino molto solo, alla ricerca costante di amore e di affetto… sogna di diventare astronauta ma principalmente desidera una vera famiglia e così servendosi del suo “faccino” tenero e furbetto (incorniciato da un paio di occhiali con lenti spesse come fondi di bottiglia) ed escogitando innocenti espedienti (come novello Cupido promette molto bene!) riuscirà a trovare un pur fragile equilibrio per la sua vita già così incasinata e complicata. Il regista argentino Alejandro Agresti ha scelto di voler raccontare un anno della sua vita di ragazzo focalizzando l’attenzione sulla solitudine di personaggi e sulle sorprendenti risorse di vita che accompagnano e sostengono le esistenze più sfortunate ed infelici. Ma i toni sono troppo leziosi, le interpretazioni a volte sopra le righe ed innaturali (il bambino Rodrigo Noya alla fine “stanca” con quel suo modo di fare così “gne gne” come la nonna Carmen Maura, invecchiata ad arte, è troppo “di maniera” per riuscire a conquistarci!) ed il racconto “storico” superficiale ed oscuro perché ci si possa emozionare con un “racconto di vita” che per sua stessa natura e necessità dovrebbe farci immedesimare o quantomeno sussultare per la sincerità e verità di sentimenti universali.
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