Regia di Brian De Palma vedi scheda film
La più divertente e originale rivisitazione del mito di Faust che abbia mai
visto. Brian De Palma, autore praticamente sconosciuto in Europa alla metà
degli anni ‘70, realizza un film rock-horror, un film grottesco nel miglior
senso del termine, che lasciò a bocca aperta i giovani della mia
generazione. Fin dalla prima scena, con l’improbabile gruppo dei Juicy Fruits che canta
“Goodbye, Eddie, Goodbye”, capimmo di essere in procinto di divertirci di
brutto. Così fu, fino alla scena finale, anzi fino ai titoli di coda,
musicalmente impeccabili. Swan, boss discografico della “Death Records”, ruba a
Wislow Leach l’opera della sua vita. Quest’ultimo, sfigurato e creduto morto
in seguito ad una rocambolesca evasione dal carcere in cui era finito a causa
dello stesso Swan, erra tra le quinte del “Paradise”, il teatro che verrà
inaugurato con la sua musica. Vi consuma la sua vendetta, in un crescendo di
scene travolgenti e musicalmente sorprendenti, con ribaltamenti, sorprese e
momenti di suspense. Brian De Palma si concede tutte le libertà, da un uso divertito dello “split-screen”, al ricorso volontariamente eccessivo di scenografie, costumi e personaggi che più kitsch non potrebbero essere. Il demiurgo dell’operazione, però, risponde al nome di Paul Williams, autore delle musiche, cantante e protagonista dell’opera, un volto fino a quel momento ignoto e di cui non si sentirà praticamente più parlare in seguito. La sua colonna sonora spazia dal superatissimo yé-yé al rock di qualità, passando per la musica classica e l’hard rock, la ballata e la canzone romantica. Nella scena dell’inaugurazione del “Paradise”, anticipa sorprendentemente il genere punk, con non pochi anni di anticipo. La parte più debole del film è la presenza di Jessica Harper, attrice senza voce né talento, che interpreta due brani davvero troppo melensi. Nonostante ciò, non riesco a non assegnare 5 stelle questo classico “cult-movie”.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta