Regia di Andrew Fleming vedi scheda film
Il titolo italiano (in originale The in-Laws) non segnala un qualche impedimento manzoniano per una cerimonia di nozze che non si deve celebrare, ma rimanda a quelle missioni, tra l’impossibile e l’improbabile, nelle quali il padre dello sposo, Steve (Michael Douglas), si impegna sullo scacchiere internazionale. Mentre il figlio e la futura nuora sono logorati dallo stress dei preparativi, delle prove generali, delle decorazioni floreali, papà Steve, un agente della CIA che lavora sotto copertura deve concludere una pericolosa transazione commerciale per la vendita di un sottomarino. Un’impresa che potrebbe mettere a rischio le coronarie di James Bond, ma Steve, tra un’apparizione plateale, un’estroversione incontenibile, un eccesso di adrenalina a cascata e bugie seriali, non si ferma mai e non mostra segni di cedimento. Travolge tutti e coinvolge nelle sue spericolate avventure, il consuocero Jerome (Albert Brooks), un podiatra timido, fobico, aggrappato al suo marsupio come a una copertina di Linus. La strampalata coppia funziona e i due attori sono in discreta sintonia, alcune battute (molte sfruttano i classici doppi sensi sessuali) sono indovinate, il ritmo è spedito con qualche sosta più lunga del dovuto, ambienti e personaggi sono volutamente farseschi. Divertenti le caratterizzazioni delle due consuocere. Scialbi, i promessi sposi. Il film è un decoroso remake di Una strana coppia di suoceri diretto nel 1979 da Arthur Hiller con Peter Falk e Alan Arkin.
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