Regia di Joe Johnston vedi scheda film
Al botteghino americano la mossa che ripropone l'avventura vecchio stampo(con accorgimenti tecnici aggiornatissimi come la computer graphic,va da sé) sembra indovinata,visto che "Hidalgo" ha ottenuto un buon successo di pubblico.Primo film da protagonista assoluto per Viggo Mortensen,dopo i fasti della trilogia tolkeniana,diretto da un regista venuto dalla Disney,reduce dal pessimo terzo episodio di "Jurassic Park",Joe Johnston,"Oceano di fuoco" è un kolossal che prende spunto analogamente a "L'ultimo samurai" da un coinvolgimento in un'azione infame ai danni dei pellerossa,e punta su un riscatto morale dell'eroe.Romanzando la vicenda di Frank T.Hopkins(in cui confluiscono troppi incroci con la storia del West,Buffalo Bill e Wounded Knee compresi,messi un pò a forza anche cronologicamente),il film riscuote simpatia per come pone in posizione di competizione occidentali ed arabi,ma guardando con rispetto alle culture differenti,dato anche il difficile momento storico odierno,e per la morale animalista e antirazzista che lo anima.Certo,le lungaggini non mancano,si poteva farlo durare un pò meno di due ore e un quarto,alcune inquadrature hanno troppo del cartolinesco e riecheggiano "Marlboro country":Mortensen,però,interpreta un personaggio dotato di sensibilità e debolezze,lo spettacolo regge bene e il finale ecologista fa effetto.I cavalli sottratti ai soldati già pronti a massacrarli e lasciati liberi emozionano,e fanno pensare a una delle più belle canzoni degli Stones,"Wild horses".Una conclusione che è la cosa più bella del film.
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