Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film
col cervello ormai spappolato, tomas milian attraversa il film costantemente sovreccitato e spara, violenta, uccide così come si accende una sigaretta. un pazzo che cerca di avere quello che hanno altri(pochi) senza poterlo avere mai, o almeno senza poterselo godere. che maschera col mitra in mano o con la faccia spiaccicata contro il vetro della macchina di rosita torosh. c'era di cui spaventarsi sul serio. poi la strage nella villa isolata dove prima di trucidare tutti compreso un bambinello, c'è la violenza sessuale di turno a suon di fellatio e mitico tomas si para dinnanzi ad un ometto tutto occhiali che candido gli dice: "ma io non posso", ma siccome il nostro tomas è per la parità dei sessi, zitto e pratica. malauguratamente però per il nostro tomas c'è l'ispettore herry silva, l'uomo con una espressione, la stessa anche quando ride. non cambia nemmeno quando ha il soprabito. la lotta contro il crimine selvaggio, l'ispettore la porterà avanti anche senza distintivo pur di porre fine al caos. e così tomas morirà sparato dal commissario in una montagna di rifiuti. le città sotto assedio da ben altre calamità in quei giorni e anni, premiavano questi film dove la violenza era talmente esasperata che per un momento forse si potevano dimenticare stragi, rapimenti e anni di piombo. ed è vero che siamo in anni di rivalutazioni(ma forse 'sta cosa sta finendo)ma i visi, i films, gli attori e i registi(auteurs o artigiani che vengano chiamati)prendono una piega differente quando si ha la mente per apprezzare. e la fissità di un henry silva non è poi così diversa dalla fissità premiata con l'oscar da un nicolas cage o da un ben affleck. per di più gli occhi bistrati di silva quando punta la pistola e dice all'aiutante che lìex ispettore sta facendosi giustizia da sè mentre spara a tomas, sono magnetici ed estremamente cinematografici. non bello come roma a mano armata, ma siamo lì
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta