Regia di Vittorio De Sisti vedi scheda film
Ron sovraeccitato che sleccazza tutto attorno alle mutande di Femi Benussi: ebbene sì, il cinema italiano ha prodotto anche questo scempio visivo, un incubo che difficilmente uno spettatore sano, sobrio e adulto riuscirebbe a rimuovere con nonchalance, ammesso sempre che possa rimanere sano e sobrio ancora a lungo dopo tale esperienza. Lezioni private è un pasticcio davvero indigeribile che mischia senza ricetta o dosaggio logico romanzo di formazione, intrighi erotici e qualche cenno di comicità; la sceneggiatura di Paolo Brigenti e del regista è un cumulo di luoghi comuni (la donna matura insidiata dai ragazzini-suoi studenti, il voyeur che spia la dirimpettaia) ed ha un ritmo soporifero che solo qualche esposizione gratuita di tette e cosce riesce a rinvigorire; peraltro non manca neppure, nel finale, il nudo integrale (e frontale!) di Rosalino Cellamare, 22enne già attivo come cantante, ma che approderà al successo nazionale solamente qualche anno dopo con la benedizione di Lucio Dalla. De Sisti come regista è quello che è, il cantante-attore protagonista è decisamente acerbo ed i nomi più solidi fra gli interpreti, eccettuata Carroll Baker, sono destinati a ruoli secondari (Renzo Montagnani, Leopoldo Trieste e Carlo Giuffrè). Musiche di Franco Micalizzi, evidentemente non molto ispirato neppure lui. 1,5/10.
Un giovane studente di pianoforte desidera l'insegnante ormai matura, ma non osa farsi avanti; un compagno di corso agirà al posto suo, mentre lui si rifarà con una sua coetanea...
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