Regia di Silvio Narizzano vedi scheda film
Rapina in gioielleria e via, in fuga con l'ostaggio. I balordi sono Nero e Savalas i quali sbraitano, s'incazzano, ridono istericamente e giocano a fare i bastardi senza tanti complimenti, ma entrambi sono fuori parte, i loro personaggi mancano di spessore ed l'insieme risulta posticcio. Se il primo ha poi dei lampi di umanità, il secondo rimane fedele alla sua linea, oltre a sembrare ubriaco dall'inizio alla fine (o forse è solo il doppiaggio che è uscito male e così ce lo rende). Quando poi si sono abbandonate tutte le speranze di assistere ad un buon film, subentra nella narrazione una mezza Sindrome di Stoccolma che avrebbe un certo appeal, senonche' questa svolta andava introdotta prima e sviluppata più gradualmente, così pare solo il tentativo di salvare la baracca. Relativamente suggestivo il finale invernale in montagna, ma come lo sono in genere tutte le locations innevate perche' trasmettono solitudine, gelo e quel senso di essere arrivati ai confini del mondo quindi alla fine del "viaggio". Film che conoscono in pochi, giustamente.
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