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La Passione di Cristo

Regia di Mel Gibson vedi scheda film

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will kane

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La recensione su La Passione di Cristo

di will kane
6 stelle

Nato come una sorta di impresa-scommessa,la scelta di un divo già vincitore di un Oscar come regista che dopo quasi dieci anni torna a dirigere un film su un tema forte per renderlo come nessuno,forse lo ha mai descritto.Senza attori particolarmente famosi per l'ambiente hollywoodiano,con i costi contenuti,Mel Gibson ,che per la prima volta non compare come attore in un lavoro diretto da lui,propone il supplizio subito da Gesù con una dovizia di particolari crudeli che ha scosso l'opinione pubblica e l'ambiente mediatico.Il film,che ha sollevato discussioni,polemiche e agguerrite opinioni,tocca tematiche complesse a proposito di un argomento praticamente inesauribile come il sacrificio di Cristo:accusato di antisemitismo,giunge ad inquietare la Pasqua portando probabilmente molte persone nei cinema e avviando discussioni vivaci.Rispetto a "Braveheart",il regista Gibson compie tutto sommato un regresso:la "Passione" contiene momenti di slancio visivo,con una fotografia morbida che esalta colori e inquadrature,offre momenti belli,la regia è abile nell'alternare le scene più efferate a flaschback delucidanti su frammenti dei vangeli eloquenti,ma tradisce spesso una tendenza all'astuzia che fa dubitare della sua sincerità,cosa oltretutto avvalorata dalla cinica operazione di merchandising collegata al film,realizzata via rete informatica.E sebbene numerose siano le scene in cui si viene urtati psicologicamente dalla crudeltà delle torture e della crocifissione di Gesù,le accuse di antisemitismo rivolte al film risultano fondate fino ad un certo punto,perché anche i romani esercitano un potere che non tiene conto della pietà.Ci sono,inoltre,uno sconfinamento eccessivo nell'ispirazione all'horror,un perseguito stile effettistico,anche troppi ricorsi ad un marcato simbolismo(quella colomba al rallentatore...) di dubbia efficacia,e la presentazione di passi importanti del Vangelo un pò frettolosi non vanno a vantaggio del film.D'altro canto,il personaggio meglio reso è quello della Madonna,che l'attrice Maia Morgenstern rappresenta con espressività intensa,e i momenti pù toccanti la riguardano.Meno a fuoco,paradossalmente,il Gesù Cristo interpretato da Jim Caviezel,non una delle migliori versioni del Nazzareno.L'ambigua natura di questa operazione lascia perplessi:in effetti,"La Passione di Cristo" narra nuovamente ciò che è riportato da secoli sulla Bibbia,con sottolineatura dell'essere uomo del figlio di Dio,che sceglie di soffrire e incontrare la morte per compiere il proprio destino e chiedere il perdono per gli uomini tutti,di qualsiasi razza siano;però certe sfumature,vedi l'ultimissima scena,un accenno sul Cristo che si avvia con piglio decisionista a risorgere,lasciano abbastanza scettici su quello che si è voluto dire,o dimostrare,con questo lungometraggio.

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