Regia di Mel Gibson vedi scheda film
Partiamo da una considerazione: ho visto questo film a due anni dall'uscita, e viste tutte le polemiche che aveva creato ero davvero incuriosito.
Partivo prevenuto per tre ragioni:
1- film in aramaico e latino= noia
2- Gibson regista e fervente cattolico= film iperreligioso e carico di comandamenti morali bigotti
3- film violento= trovata per vendere di più.
Viste le premesse mi aspettavo davvero un brutto film, una patacca commerciale intrisa di anatemi cristiani.
Sono stato piacevolmente sorpreso, lo ammetto.
Dal punto di vista del gusto estetico è perfetto. Gibson ha diretto un film (con i sottotitoli!) che coinvolge e non annoia mai. Non era facile, il tema era parecchio difficile e certo la scelta di farlo recitare nelle lingue originali non aiutava. Eppure, in questa Passione di Cristo, tutto, dal ritmo alla forza delle immagini è come un grande turbine che coivolge dall'inizio alla fine. Tutti (anche chi come me non crede) partecipano dall'inizio alla fine alla sofferenza di un uomo (dio per chi crede) che per tutta la sua vita con il suo amore minacciò i potenti e l'ordine costituito.
Cristo è presentato come un rivoluzionario senza armi, un don chisciotte follemente e sinceramente consapevole che tutte le ingiustizie del mondo saranno concluse con l'aldilà. Sorride Cristo, anche di fronte alla morte. E sta a chi crede parlare di dimostrazione di divinità, e a chi non crede parlare di un uomo convinto fino all'ultimo di ciò in cui credeva. O magari solo di un folle.
Quanto alle accuse di violenza nel film: credete che sia andata davvero tanto diversamente?
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