Regia di Mario Martone vedi scheda film
L'odore del sangue non è tanto un film di Mario Martone (anche sceneggiatore), non è neppure un film semplicemente tratto da un romanzo di Goffredo Parise; è un film - più che altro - di Michele Placido, che riempie la scena per i cento minuti di pellicola senza quasi sosta. Inquieto, arrabbiato, nervoso, sempre combattivo e reattivo, il suo personaggio è l'anima isterica di L'odore del sangue e, sebbene la Ardant sia pur sempre la Ardant, non soffre rivalità da parte di nessun altro. Ma questo orientamento Placido-centrico può rappresentare anche un limite nella narrazione, sbilanciando in sostanza la storia (ad es. i tradimenti della moglie sono visti soltanto in funzione del masochismo di Carlo, mai dal punto di vista della donna). Brava anche la 'terza incomoda' Giovanna Giuliani, già con Martone nel precedente Teatro di guerra; in un ruolino c'è anche Riccardo Scamarcio. L'impressione che rimane di questo film è che l'atmosfera irrisolta della storia si sia trasformata in un lavoro altrettanto incompiuto, apprezzabile in sè, ma non del tutto definito. 5,5/10.
Un giornalista in crisi di idee affronta in parallelo una crisi sentimentale: sia con la moglie, cui chiede masochisticamente i dettagli di ogni suo tradimento, che con l'amante.
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