Carlo è diviso tra la moglie Silvia, con cui condivide un appartamento a Roma, e la giovane amante Lù, con cui vive di tanto in tanto nella sua casa in campagna. L'uomo non tiene nascosta la sua relazione alla moglie e anzi accetta che Silvia possa avere degli amanti. Nel corso di una telefonata scopre così che un giovane la sta corteggiando. Da questo momento si farà raccontare nel dettaglio i loro incontri e non avrà più pace.
Note
La verità è che _L'odore del sangue_ è un film irrisolto che però rimane aperto, non tanto nella sua successione narrativa, abbastanza rispettosa delle "fasi" del romanzo, quanto nel suo "corpo a corpo" con lo spettatore. È ricco di cose belle e importanti, a partire dal lavoro strepitoso degli (e con gli) attori: Michele Placido, Fanny Ardant e Giovanna Giuliani sono coraggiosi e in uno stato di continua tensione, fisicamente percepibile da chi guarda. Ma è anche un film dal quale aspetti sempre di essere travolto, vanamente.
Pur se col trascorrere del film i personaggi si delineano abbastanza chiaramente, alla fine rimane una impressione di irrisolto o di incompiuto. Affascinante Fanny Ardant. Voto 6
VOTO : 4,5 L'ho trovato irritante esageratamente esplicito con dei dialoghi ridicoli. La storia è piatta e gli attori non funzionano per niente. Purtroppo un'occasione sprecata in malo modo un enorme buco nell'acqua.
Carlo (Michele Placido) e Silvia (Fanny Ardant) stanno insieme da più di venti anni. Lui è un giornalista con velleità di scrittore, lei lavora in una galleria d'arte. Il loro è un legame tutt'altro che convenzionale ed entrambi intrattengono tranquillamente altri rapporti. Silvia cambia spesso, Claudio, invece, ha una relazione fissa con Lù (Giovanna… leggi tutto
Un film, questo, difficile, e in alcuni punti ostico, ma in generale l'ho trovato buono. Buona la costruzione di certi stati d'animo, buona la psicologia di Carlo e Silvia, i due coniugi protagonisti. Buono lo stato d'ansia che pervade Carlo, a poco a poco, man mano che si rende conto di stare perdendo, e in fondo di non conoscere, la vera natura della moglie. Carlo e Silvia sono una coppia… leggi tutto
L'odore del sangue non è tanto un film di Mario Martone (anche sceneggiatore), non è neppure un film semplicemente tratto da un romanzo di Goffredo Parise; è un film - più che altro - di Michele Placido, che riempie la scena per i cento minuti di pellicola senza quasi sosta. Inquieto, arrabbiato, nervoso, sempre combattivo e reattivo, il suo personaggio è… leggi tutto
« Se mi vede Cecchi, sono fritto » è un libriccino, un librettino, un libercolo, un libraccolo, un libertucolo, insomma : un carteggio con apparato critico. Quel che almeno in parte sarebbe dovuto…
Suppongo che trattandosi di un film del '77 il fatto che the major chord sia stato tradotto come il magico accordo sia già un gran regalo. Ma lasciamo perdere.
Il magico accordo è questo:…
Due differenti set di respiro internazionale e un progetto basato sulla tax credit Palermo, città dai mille volti e dalle mille storie, di ville… segue
Peccato ch’io sia così ignorante da non conoscere il libro di Parise da cui il film è tratto.
Peccato. Rimedierò.
È una storia greca, come tutti i film di Martone. È una storia dai contorni precisi, pur se apparentemente sbiaditi, in cui ci sono regole precise e nemmeno ci è dovuto, di saperle del tutto.
È una storia sofoclea forse più di una trilogia drammatica di Sofocle,…
Indubbiamente Mario Martone ama osare, ma ogni audacia è inevitabilmente collegata ad una ricerca. Renato Cacciapuoti, anima di Morte di un matematico napoletano, è quel che si dice un personaggio borderline; L’amore molesto vive delle sue inquietudini soprattutto carnali; Teatro di guerra è cinema di frontiera. Il parsimonioso Mario, una vita in e per il teatro e…
Mario Martone passa dal teatro al cinema a dal cinema al teatro con estrema disinvoltura. Tiene le due cose saggiamente separate, ma se uno è abituato a vedere il mondo in un certo modo è inevitabile che…
L'odore del sangue non è tanto un film di Mario Martone (anche sceneggiatore), non è neppure un film semplicemente tratto da un romanzo di Goffredo Parise; è un film - più che altro - di Michele Placido, che riempie la scena per i cento minuti di pellicola senza quasi sosta. Inquieto, arrabbiato, nervoso, sempre combattivo e reattivo, il suo personaggio è…
Un film, questo, difficile, e in alcuni punti ostico, ma in generale l'ho trovato buono. Buona la costruzione di certi stati d'animo, buona la psicologia di Carlo e Silvia, i due coniugi protagonisti. Buono lo stato d'ansia che pervade Carlo, a poco a poco, man mano che si rende conto di stare perdendo, e in fondo di non conoscere, la vera natura della moglie. Carlo e Silvia sono una coppia…
Aspettavo con ansia l'uscita del nuovo film di Martone, regista napoletano che amo moltissimo. "Noi credevamo" non l'ho ancora visto, ma sto già pregustando la visione, appena possibile. Sono molto contenta che…
Carlo (Michele Placido) e Silvia (Fanny Ardant) stanno insieme da più di venti anni. Lui è un giornalista con velleità di scrittore, lei lavora in una galleria d'arte. Il loro è un legame tutt'altro che convenzionale ed entrambi intrattengono tranquillamente altri rapporti. Silvia cambia spesso, Claudio, invece, ha una relazione fissa con Lù (Giovanna…
Dopo qualche giorno la rivedo, finalmente. Bella come sempre, brizzolata e altera nel portamento, il volto dai tratti picassiani, la pelle color suino, fisico (im)ponente e triplo mento. È proprio lei quella che sfida…
sudo, a volte ho fin paura di puzzare di merda di cane. tolleroa stento avere gente intorno nei negozi che magari come faccio io si avvicinano per vedere il reparto tuo stesso. è un errare per saldi, per primissimi…
Complimenti a Michele Placido! In un primo momento pensavo il film fosse sua opera. Già, perchè ultimamente quello che tocca brucia! Ci sono analogie con lo "spettacolare" UN VIAGGIO CHIAMATO AMORE: uno scrittore (giornalista), un amore (pornografico direi) e soprattutto tanti dialoghi che non dicono assolutamente nulla e scadono nel banale.
Sarà mica che Martone ha imparato da lui?…
Adoro Parise ed ero molto curioso di vedere questa ennesima trasposizione cinematografica di una sua opera ( postuma ): ebbene, vi ho ritrovato il libro discretamente amato nel '97 e un po' di Antonioni, la bravura degli attori ( tutti e tre in parte ) e la maestria di Martone.
The village. Il film dell'anno.
Il pubblico lo ha distrutto. Perchè? Non capiscono niente. Andate, coglioni, andate a guardare la paccottiglia di Gibson e di Tarantino. Il futuro è qui. E' Judy Greer, è Tom Cruise,…
L'ultimo lavoro di Martone è un film bellissimo e comlplesso. Un film difficilissimo da spiegare. Michele Placido si muove con la padronanza della scena che gli è consona, Giovanna Giuliani/Lù è stupefacente, una rivelazione, un maschietto che non sa di esserlo. La cosa che dà veramente da pensare di questo magnifico film muto-nero-nerissimo-sospeso tra inqudrature del nulla e paesaggi che…
italiano?..cosa volgiamo,il buonismo,la sociologia,il minimalismo,o la fantasia,l'intrattenimento,il delirio,la visionarietà,la sincerità,la falsità...io so cosa voglio e spero di drilo e poterlo fare..lotterò per…
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Commenti (5) vedi tutti
Pur se col trascorrere del film i personaggi si delineano abbastanza chiaramente, alla fine rimane una impressione di irrisolto o di incompiuto. Affascinante Fanny Ardant. Voto 6
commento di jeffwineVOTO : 4,5 L'ho trovato irritante esageratamente esplicito con dei dialoghi ridicoli. La storia è piatta e gli attori non funzionano per niente. Purtroppo un'occasione sprecata in malo modo un enorme buco nell'acqua.
commento di supadanyNoiosamente prolisso, come la serialità dell'accensione di sigarette del povero Placido.Dialoghi al limite del ridicolo.La Ardant sprecata.
commento di vjvalerioNon riuscito, volgare, da evitare.
commento di CarlitoStraordinario viaggio verso la voragine, che spesso è fatta di carne.
commento di ronda