Regia di José Mojica Marins (Zé do Caixão) vedi scheda film
In tutto il mondo è l'anno della rivoluzione culturale (più o meno in tutto il mondo...), e anche il visionario Marins non poteva regalare una puntata del suo Zé do Caixão letteralmente allucinata e disturbante. E' un film a tre episodi, ma questo non è un ripiego per scarse idee, perchè qui di idee ce ne sono e fin troppe. Nel primo episodio, quattro uomini stuprano le quattro figlie di un costruttore di bambole, che poi li ucciderà e ne caverà loro gli occhi. Nel secondo, completamente senza dialoghi, un disperato accattone (molto clownesco, anche se non è un pagliaccio) s'innamora di una ragazza, ma si rattristerà poi per tutto l'episodio sia perchè lei si sposerà, sia perchè muorirà. Si gettano così le basi per il delirio finale in cui il povero innamorato vorrà possedere il cadavere della ragazza amata in una sequenza carica di poesia, come di disagio. Nel terzo appare anche il regista Marins ma non nel ruolo di Zè (e qui mi chiedo quindi il perchè del titolo...), ma nel ruolo di una specie di mad-doctor che invita un'ignara coppia a vedere i suoi rituali sadici.
Non ci sono altre parole per il film se non le stesse che continuano a sottolineare la visionarietà e la crudeltà, e direi pure la perversione di un autore che non teme nulla e nessuno, e che, al contrario, fa paura a molti politicanti, ai censori e ai puristi dell'ipocrisia.
E' disturbante e non lo consiglio, ma è anche un buon antidoto, realista, alle "famiglie felici" del Mulino Bianco...
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