Regia di Paul Schrader vedi scheda film
Resoconto veloce ed essenziale sulla strana vicenda della ricchissima ereditiera Patricia Hearst che nel 1974 venne rapita dallo SLA (Symbionese liberation army) per poi etrarne a far parte fino all'inevitabile arresto compiuto dal FBI nel 1975.
Schrader non spettacolarizza la vicenda ma riporta fedelmente gli snodi decisivi dando anche un punto di vista sui motivi che hanno portato la ragazza a passare da una sponda all'altra.
Bellissima la prima mezz'ora dove ci viene introdotta una splendida Natasha Richardson nel ruolo di "Patty/Tanya": oltre a condividere una notevole somiglianza somatica e fisica con la Hearst la Richardson inchioda alla perfezione lo stato d'animo della ragazza passata in pochi minuti dal lusso sfrenato ad una stanza buia a pane e acqua.
La lunga sequenza della prigionia espone in maniera efficace il diffondersi della sindrome di Stoccolma fra Patty e i suoi carcerieri: si è detto spesso che la ragazza è stata plagiata per compiere le azioni criminali con il gruppo ma Schrader ci da un'altra chiave di lettura, più interessante e plausibile.
Lo SLA viene descritto come un gruppo di fricchettoni con qualche grillo per la testa, le loro azioni sono imprese alla Robin Hood e dei 12 membri non ce n'è uno che fin da subito non sviluppi una empatia sincera per Patty che dal canto suo come poi dichiarerà al processo non ha ben capito che cosa le stava capitando ed è proprio il montaggio lisergico a porci nell'ottica della protagonista.
Mezza nuda, spaventata ma anche condizionata gioco forza dalla situazione ambientale che la porta ripetutamente a pensare "Con loro o morte" in questo flash in bianco e nero dove si vede rotolare in una fossa più e più volte.
Niente droghe o lavaggio del cervello ma la semplice ed umana paura di morire, un caso di sindrome di Stoccolma un pò particolare quindi anche se l'amicizia fra Patty e i membri dello SLA è autentica.
Il resto del film è la cronistoria puntuale delle azioni dello SLA che coinvolgono Patty a partire dalla rapina alla Hibernia Bank dove i fotogrammi del circuito interno la rivelarono al mondo con mitra e parrucca nera.
Sembra un terrorista esperto e navigato ma dalla testimonianza di un secondino pare fosse tutta un trmolio e si vedeva che non aveva preso mai in mano un'arma in vita sua, Schrader riporta appunto questo particolare, travisato dalla rozzezza dei sistemi di allora stando il più possibile sulla sua protagonista che sembra appunto agire controvoglia.
Il film poi fila via verso la nota conclusione ma non mi ha affatto deluso e non è un brutto film come molti hanno detto: dedica il tempo giusto ad una storia singolare che fece scalpore e lo fa mettendo in mostra una bravissima e sensuale Natasha Richardson che come detto recita molto bene lo sbigottimento del suo personaggio ma anche i momenti di lucidità e riflessione interiore.
Dedicato a Natasha e Patty eroine uguali e diverse
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