Regia di Roberto Bianchi Montero vedi scheda film
Una commedia scollacciata poggiata sulle spalle e le smorfie, poco significative, di Enzo Monteduro, una specie di Alvaro Vitali più attore e meno volgare, ma anche - e ce ne vuole - meno comico. Qui il protagonista è un Ciccio, mafiosetto di mezza tacca, sessualmente superdotato, che millanta la sua posizione di boss grazie a una comparsa che prende schiaffi da lui a pagamento e grazie a uno zio d'America campione di wrestling, che torna a fargli visita in Sicilia. La parodia della mafia è meno divertente che nei film di Franco e Ciccio. I personaggi sono macchiette neppure poi tanto divertenti: c'è il boss (Mulè) geloso della figlia, il frocio con accento fiorentino e le bellone infoiate: ma cosa abbia spinto Valeria Fabrizi ad accettare una parte in questo film niente, salvo i soldi, lo spiega. L'unica cosa interessante è l'accenno al fatto che molte giovani donne del paese vivono sole poiché i mariti sono a lavorare nell'Italia del nord.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta