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Lisa e il diavolo

Regia di Mario Bava, Alfredo Leone vedi scheda film

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La recensione su Lisa e il diavolo

di alan smithee
6 stelle

Una turista americana di nome Lisa, in viaggio per la Spagna, rimane affascinata, entrando in Toledo, in un affresco in cui viene particolarmente affascinata dalla figura del diavolo pelato ed ammiccante.

Poi, attratta dai vari negozi artigianali della città, uno in particolare ove rimane incantata da un carillon con diversi personaggi, tra cui uno che le assomiglia, ed un cliente del negozio che assomiglia incredibilmente al diavolo dell'affresco, si perde in un labirinto di stradine, venendo raccolta, sul far della sera, stordita e semisvenuta, da un'auto di due agiati coniugi, condotta da un autista.

A quel punto il diavolo, a sua volta incantato dalla rassomiglianza della giovane americana con la nobildonna Elena, fa in modo che la macchina che la trasporta finisca in panne nei pressi del maniero che ne ospita la famiglia ed i resti.

Costoro accoglieranno i tre in attesa che l'autista aggiusti l'automezzo.

 

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Ma durante quella notte, il diavolo-burattinaio provvederà ad approfittare della situazione per concludere una storia controversa che ha reso reclusi un giovane nobiluomo e sua madre, succubi delle conseguenze di un sanguinoso fatto occorso anni prima.

Da un soggetto un po' confuso e lambiccato ad opera di Mario Bava e, tra gli altri, il produttore Alfredo Leone, Lisa e il diavolo, in questa versione originale, è caotico ma offre diversi aspetti ed atmosfere interessanti.

Ben peggio di ciò fu la versione edita nel 1975 in cui, sulla scia di un successo interplanetario come L'Esorcista, risalente al 1973, il produttore Leone pensa di fare il colpaccio e, girando nuove scene di esorcismo, poi inserite malamente, se non proprio a casaccio nel film, finisce per dar vita ad un pastrocchio totale conosciuto come La casa dell'esorcismo: un vero disastro senza costrutto, senza capo né coda, in cui le parti aggiunte appaiono completamente fuori luogo e posticce, e quelle tagliate della storia originale, finiscono per rendere oscura e difficilmente comprensibile pure quella originale.

Disconoscendo il pasticcio de La casa dell'esorcismo (al quale tuttavia Bava non ha mai completamente tolto le proprie generalità), Lisa e il diavolo si avvale di un cast nutrito e variegato:

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Lisa (ma anche la defunta Elena) è ben resa dalla bellissima attrice tedesca Elke Sommer, mentre nel ruolo di Mefistofele, sornione al punto da non rinunciare nemmeno in questo frangente a tenere in bocca l'amato lecca lecca che rese leggendario il suo personaggio-chiave di Kojak, Telly Savalas è strepitoso nell'impersonare il diavolo-burattinaio che assume anche le vesti di astuto cameriere nella villa dei misfatti.

Nel ruolo della contessa e madre dell'assassino, Alida Valli appare perfetta per signorilità ed alterigia, mentre, nel ruolo della moglie del ricco viaggiatore che dà un passaggio a Lisa in stato confusionale, riconosciamo la conturbante Sylva Koscina.

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