Regia di Mario Bava vedi scheda film
Considerato oggi un antesignano del cinema horror all'italiana,Mario bava,in realtà,godeva anche in vita della stima e dell'ammirazione di numerosi cineasti,che cercavano il suo apporto e la sua consulenza per pellicole anche celebri.Questa coproduzione italotedesca fu realizzata quando il regista era già in età avanzata,ed è ,tutto sommato,non uno dei suoi titoli più azzeccati.Si perde,infatti,anche in troppe chiacchiere,e la cupezza impressa ai cunicoli e alle zone buie degli ambienti non alimentano come dovrebbero la tensione nello spettatore:si nota,piuttosto,un'atmosfera davvero "pulp",per via delle macchine da tortura e riferimenti alla sanguinarietà di certi antichi nobili,argomenti molto in voga all'epoca del successo in edicola di giornaletti vietati ai minori come "Oltretomba" & C..Le scene più efficaci sono quelle dell'inseguimento da parte del mostro della protagonista Elke Sommer nella bruma ,giocata tra riflessi e ombre ,e la fuga della bambina per la strada di campagna:però,a pensarci bene,è una pellicola alla quale deve aver pensato Argento quando ha realizzato ,poco dopo,"Profondo rosso".Controllate,per esempio,la mise dell'omicida,che è praticamente identica a quella dell'assassino nel film argentiano,e Nicoletta Elmi ritornò,tre anni dopo come presenza inquietante nel ruolo della figlia del guardiano della villa.
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