Regia di Mario Bava vedi scheda film
Horror dai risvolti gialli che si avvale dell’eccellente (voto:8.5) regia del grande Mario Bava (assistito dal figlio Lamberto), di una bella fotografia e di una serie di ottime scene in cui regna la nebbia e i colori cupi, il tutto commentato da una dolciastra colonna sonora (voto:8+) curata da Stelvio Cipriani. Poco convincenti la sceneggiatura (piuttosto scontata e a tratti banale, specie all'inizio) e le interpretazioni degli attori che sicuramente non superano il livello medio, eccezion fatta per il bravo Cotten (interpreta un misterioso e facoltoso uomo infermo). Eccellente la sinistra rappresentazione della camera delle torture. Evidenti inoltre gli ammiccamenti alla figura del Conte Dracula (vittime impalate in cima alle torri del castello, personaggio che vaga di notte indossando un lungo mantello nero) ma anche alle pratiche della contessa Bathory seppur in maniera molto più velata (il barone si diletta con i suoi strumenti di tortura compreso l'infernale attrezzo, munito di spilloni, che dissangua le vittime).
Da segnalare due sequenze degne di nota per l'alto contenuto onirico. La prima è l'inseguimento in mezzo alla nebbia, per le vie urbane, cui viene sottoposta Rada Rassimov (regia e fotografia mostruosa); la seconda è la scena in cui una medium rievoca una strega bruciata sul rogo, con ottimo effetto speciale realizzato con una lente particolare da Mario Bava.
Non manca inoltre un'autocitazione nella scena in cui una bambina lascia cadere a terra una palla che rotola fino a uscire fuori campo nell'attimo in cui, dalla boscaglia, emergono le mani del mostro su cui si sofferma la mdp.
Tutto sommato, in definitiva, “Gli Orrori del Castello di Norimberga” è un film che si lascia vedere con piacere, specie dagli amanti dei film di genere made in Italy, ma è tutt’altro che un capolavoro. Ad avviso del sottoscritto, infine, si tratta di un horror che ha influenzato la produzione orrorifica di Lucio Fulci (penso a "Paura" e a "Quella villa accanto al cimitero". Molti di fatti sono i punti in comune. Si va dalla presenza di una bambina vispa che pare aver capito tutto, alla presenza finale degli zombi, al morto che ritorna in vita con un volto e le mani ridotte a brandelli (qui Bava, a mio avviso, sbaglia nel mostrarne subito le fattezze) e poi ancora la nebbia fitta in cui si muovono gli attori, la medium che preannuncia il male e il tipo che viene impiccato. Voto: 7=
Si caratterizza x essere una colonna sonora dolciastra (alla Cannibal Holocaust, x intenderci) e risulta molto piacevole e orecchiabile. Voto: 8+
Nettamente il migliore del cast offre un’interpretazione decorosa e senza dubbio di primo piano rispetto a quelle dei suoi colleghi. Voto: 7+
E’ il punto di forza della pellicola (probabilmente se il film fosse stato affidato ad altro regista il risultato sarebbe stato di gran lunga inferiore rispetto a quello ottenuto da Bava) e risulta davvero spassosa. Voto: 8.5
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta