Regia di Gino Mangini vedi scheda film
In una Parigi prossima al Capodanno la polizia è sulle tracce di una gang di narcotrafficanti e contrabbandieri; il sergente Perier, dopo il ferimento di uno dei suoi uomini, giura di fare tutto il possibile per acciuffare i criminali.
Sotto allo pseudonimo anglofono Henry Wilson, con cui viene accreditato, si cela l’italianissimo Gino Mangini; regista (e più spesso sceneggiatore, ruolo che riveste anche qui) di scarsa notorietà, il Nostro ha licenziato una manciata di pellicole fra gli anni Sessanta e i primi Settanta. Questo è il suo terzo lungometraggio a soggetto ed è un noir ambientato a Parigi e con tanto di colonna sonora jazzata che tenta di imitare il modello francese di tale tipo di pellicola, riuscendo essenzialmente a fornire un’ora e mezza circa di intrattenimento senza troppe pretese. Ma nulla di più. I mezzi a disposizione sono modesti, la trama non è particolarmente fantasiosa, fra gli interpreti mancano nomi di evidente rillievo (Tony Kendall, Vassili Karis, Dorian Gray, Enzo Tarascio, Greta Polyn e un giovanissimo Giancarlo Giannini sono i principali); ma il lavoro si rifà un minimo dal punto di vista del ritmo e, in minor misura, della tensione, che sono comunque due degli elementi fondamentali per un’opera di questo genere. Considerate le limitate ambizioni di partenza e le altrettanto esigue possibilità concrete, Fango sulla metropoli (noto anche come I criminali della metropoli) fondamentalmente fa il suo dovere. 3/10.
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