Regia di Mario Bava vedi scheda film
Mario Bava si lascia definitivamente alle spalle spettri e castelli, per dirigere non un semplice thriller, genere che gia' aveva esplorato negli anni 60', ma forse il primo vero "slasher" della storia del cinema, dunque una pellicola decisamente innovativa per l'epoca, che ispirera' Dario Argento per i suoi futuri lavori e in particolare l'americano Sean Cunningham per il cult VENEDI' 13. REAZIONE A CATENA e' un titolo che gode ancora oggi di notevolissima considerazione, per molti fans del regista ligure si tratta addirittura del suo capolavoro. Il Bava direttore della fotografia ancora una volta non si smentisce, lo si puo' constatare sin dalle prime immagini, i movimenti di macchina e i bellissimi cromatismi, fino al notevole primo omicidio che giunge come un fulmine a ciel sereno. Peccato che poi la pellicola si trascini stancamente fino alla fine con una serie di brutali omicidi che scivolano anche nel ridicolo e nel grottesco, come quello di Laura Betti. Bava si sbizzarrisce nell'utilizzare asce, falcetti e giavellotti, quest'ultima arma infilza due giovani mentre stanno addirittura copulando. Non ci sono psicopatici o paranoici, ma gente "normalissima" e sana di mente, mossa solo ed esclusivamente da interessi economici e dalla solita avidita'. Finale bizzarro, ma che francamente non lascia il segno. Attori cosi' e cosi'. Leopoldo Trieste e Laura Betti meglio di un Luigi Pistlli piuttosto ingessato. La mia opinione e' che Mario Bava non si trovi particolarmente a suo agio nelle vicende contemporanee, nonostante il notevole CANI ARRABBIATI, e riesce a dare il meglio di se nei suoi horror gotici, senza la necessita' di spaccare teste o sventrare persone, e nelle pellicole pop e fumettistiche come TERRORE NELLO SPAZIO e DIABOLIK.
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