Regia di Mario Bava vedi scheda film
L'omicidio di una ricca contessa, erroneamente considerato un suicidio, innesca una reazione a catena di brutali omicidi nella zona del golfo. Predecessore dei vari slasher movie anni 80 (primo tra tutti Venerdì 13), "Reazione a catena" è una pellicola importante anche dal punto di vista della filmografia del regista, che passa dal giallo classico de "La ragazza che sapeva troppo" o "5 bambole..." al thriller-horror senza troppe misure. E lo fa senza ricorrere all'uso di mezzi sofisticati: cast piuttosto anonimo (eccetto forse Luigi Pistilli), messa in scena di una fotografia curata ma allo stesso tempo grezza e selvaggia e un uso a dir poco anarchico della macchina da presa.
Per chiunque ami il genere giallo o comunque voglia prenderne confidenza, è sicuramente uno dei primi titoli che consiglierei.
A mio parere, nonostante nella sua semplicità narrativa e a volte certe lungaggini in alcune sequenze, il sottoscritto riesce a battere anche "Profondo Rosso"
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