Regia di Werner Herzog vedi scheda film
Da sempre diviso equamente fra film di fiction e documentari, Herzog ha per lo meno una costante in entrambi i settori: quella del gusto per l'estremo applicato all'essere umano. Dopo aver visto - fra le altre cose - gente senza nulla da perdere in attesa dell'esplosione di un vulcano (La soufrière), dittatori sanguinari (Echi da un regno oscuro) e Paesi rasi al suolo da una guerra per motivi infami (Apocalisse nel deserto), questa volta a toccare la curiosità del regista tedesco è un complesso rituale buddhista che richiede ai monaci anche 52 km di camminata - e qualcuno li fa persino sulla ginocchia. Herzog è affascinato e come sempre interviene il meno possibile: la sua macchina da presa esplora, osserva, approfondisce, ma non pone mai interpretazioni o addirittura giudizi; a completare le immagini vengono invece le interviste che il regista fa ai monaci, lasciandoli parlare il più possibile a ruota libera, con particolare attenzione a un prolungato colloquio con il Dalai Lama. Kalachakra - La ruota del tempo è quindi un interessante spaccato culturale - perchè ciò che sta al centro della pellicola è la cultura dell'estrema Asia - che svela allo sguardo occidentale qualcosa di più sul mondo orientale. 6/10.
A Bodh Gaya si tiene un importantissimo rituale buddhista: Herzog segue i monaci intenti nella preparazione e nella preghiera, intervistando anche il Dalai Lama.
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