Regia di Andrea Adriatico vedi scheda film
Mentre sta rientrando nella sua casa di Bologna in bicicletta, un politico (Marescotti) viene ucciso a colpi di pistola (il riferimento al caso di Marco Biagi è fin troppo esplicito). Un passante che assiste alla scena viene anch'egli freddato. Il suo compagno (Salani) non riesce a farsene una ragione e passa la notte a girare per la città tra bar, discoteche, un'amica (Mazza) e pensieri affollatissimi.
L'esordiente Andrea Adriatico dovrebbe denunciare il suo pusher per avergli passato sostanza psicotrope tanto perniciose. Il film è una ridda di dialoghi deliranti, scene senza senso, inserti allucinati (il top lo raggiunge con Giovanni Lindo Ferretti - il frontman dei CSI - che in piena notte gioca da solo a freccette contro il portone di casa mentre canticchia Del mondo). Adriatico, docente al DAMS, sfiora ripetutamente il ridicolo, gli è impossibile dirigere attori ipodotati e gioca a fare un po' Antonioni e un po' Malle, senza dimenticare di copiare per intero una scena di Kieslowski ripresa da Film blu, quella in cui il protagonista di scortica la mano contro un muro.
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