Regia di Andrea Adriatico vedi scheda film
Un film particolare e intimisticamente giusto, al lato di una tragedia famosa, ma che di cui noi vediamo, inizialmente, solo i contorni. Un discorso di sentimenti e sociale allo stesso momento, portandoci in primo piano un attore, Corso Salani, che non si è mai concesso in pieno al cinema di genere, facendo tutt'altri percorsi e purtroppo scomparso da pochissimo, facendone sentire la mancanza sia in un verso che in un altro. Il dramma di una mancanza all'improvviso, una mancanza che fa parte della vita condivisa e quindi insostituibile e nello stesso momento si sono messe in scena le problematiche che certe incertezze sociali possono portare ad acuire il dolore immenso, che già di per sé è insostenibile. Il caso Biagi è soltanto l'in-put iniziale, quindi poco di questo problema viene fuori, il dramma è visto da tutt'altro punto di vista ed in questo riesce in pieno a colpire giusto; da sottolineare le tracce per un certa critica verso il mondo dei giornalisti e dei media in genere. Direzione di Salani, perfetta, di altri un po' meno. La tematica gay è messa in gioco senza standard ed è questo anche uno dei suoi punti forti.
Una storia fortemente intima e che riesce a farci stare dentro lo stato d'animo di un personaggio.
Ottimo debutto, qualche incertzza sugli attori, ma la storia prende il volo
Non me lo aspettavo in ruolo come questo, ma essere attore significa anche questo, la sorpresa!
Un po' troppo impostata
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