Regia di Robert Altman vedi scheda film
Scritto da Barbara Turner e - episodio unico più che raro - dalla protagonista Neve Campbell (impegnata anche in veste di co-produttrice), questo The company è un malriuscito tentativo da parte del sempre curioso sperimentatore Altman di approcciarsi, alla sua maniera, al mondo del balletto. Alla sua maniera: cioè coralmente, attraverso la messa in scena delle quotidiane disavventure di più personaggi - fra alti e bassi, fra gioie e dolori - uniti non tanto dalla reciproca conoscenza o dalla vicinanza fisica, quanto dall'appartenenza a un medesimo contesto, più osservato che studiato, più terreno per un romanzo che per un'analisi sociologica. E qui il contesto del balletto, dalla rappresentazione danzata, la fa da padrone in modo perfino eccessivo quantitativamente, venendo messo ripetutamente e per lunghe sequenze in primo piano. D'altronde il largo spazio affidato alle musiche è inevitabile, quando la colonna sonora è realizzata da Van Dyke Parks, mitologico arrangiatore dei Beach Boys e più che ventennale compositore per il cinema; meno nutrito del solito (per Altman) in quanto a nomi di chiara fama è invece il cast, che vede affiancarsi alla citata Campbell James Franco, Malcolm McDowell e una serie di interpreti di minore notorietà. Se si considera che Altman, ormai alla soglia degli ottanta (classe 1925), è ancora piuttosto 'arzillo' (prima di questo lavoro c'è il buon Gosford Park; dopo l'ancor migliore Radio America, peraltro conclusivo della carriera del regista), rimangono perciò ulteriori dubbi sull'effettiva riuscita, rispetto alle ambizioni d'origine, del lavoro. 4,5/10.
L'infortunio di una collega offre l'occasione a Ry di diventare prima ballerina in uno spettacolo di primo piano.
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