Regia di Anne Riitta Ciccone vedi scheda film
Che scorrevole “mano” narrativa e buon ritmo ha questa regista di nazionalità finlandese e cittadinanza italiana: Anne Riita Ciccone! Al suo secondo film (il primo, “Le Sciamane” risale al 2000) conquista lentamente ed inesorabilmente con i racconti di un’infanzia, i ricordi d’adolescenza e le fotografie “colorate” di una famiglia originale ed alternativa che fanno de “L’amore di Màrja” l’affresco sincero ed emozionante di una storia di vita e d’amore assolute. Màrja è finlandese, ha 20 anni e negli anni 70 vive i sogni di libertà e di pace di un’intera generazione insieme al suo compagno Fortunato, siciliano. Parlano due lingue diverse ma hanno gli stessi ideali: insieme vanno a vivere in una comune ed hanno due figlie. Ed è attraverso lo sguardo dolce e tenero, speranzoso e solare della più grande, Alice, che seguiamo l’ingresso nella vita da “adulti” dei due genitori costretti a “riparare” in Sicilia per adattarsi ai dettami ed assurde regole di una vita ordinaria. Màrja però non smette di parlare alle sue figlie di un mondo sommerso, da trovare e scoprire… un mondo di pace e dove mai vergognarsi della propria “diversità” e poter camminare a testa alta e sguardo fiero tra i pregiudizi di una “comunità” che cerca di inglobarli invano. Ed è grazie al fluido scorrere di una vita in divenire (si perdonano facilmente alcune inevitabili scorciatoie narrative) ed uno sguardo dietro la macchina da presa compassionevole e partecipe senza mai essere pedante, didascalico o ricattatore che riusciamo ad appassionarci alle gesta dell’eroina tragica Màrja (l’intensa e spontanea attrice finlandese Laura Malmivaara) che nel suo assoluto ed immenso sacrificio d’amore dà corpo e voce alle tante ( e spesso silenziose e dimenticate) storie di coraggio e dedizione delle donne del mondo.
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