Regia di Mathieu Kassovitz vedi scheda film
Ambienti grigi e freddi. Due donne sedute ad un tavolo mentre l'angoscia le avvolge. Si apre con il dialogo sommesso tra Penelope Cruz e Halle Berry il film di Mathieu Kassovitz che ha l'intenzione di esplorare l'intuizione della mente umana, sempre più influenzata da malati vizi e pericolose convinzioni. Tenendo il ritmo alto, rende piacevole la visione e mantiene l'attenzione dello spettatore, senza il rischio di annoiare. Originale l'idea di fondo della sceneggiatura, ben sviluppata e radicata al punto giusto, tanto che non si intuisce il finale finché non è la stessa protagonista a condurci al punto d'arrivo. Senz'altro imprevedibile non riesce però a stupire più di tanto e spesso attinge da altre pellicole di simile genere, finendo per perdere l'originalità che iniialmente sembrava caratterizzarlo. Cast ridotto ma pullulante di grandi star e bravi attori. Non incisivo Robert Downey Jr. che risulta piuttosto freddo e distaccato, non procura emozioni e arriva addirittura a sembrare superfluo. Eccellente la Cruz che lascia il segno ad ogni sguardo catturato dalla camera, mangia viva la Berry che, seppur in parte, arranca e non raggiunge l'attrice spagnola nemmeno lontanamente. Un buon lavoro, con enormi capacità non sfruttate appieno.
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