Regia di Mathieu Kassovitz vedi scheda film
La maggior parte dei film di genere contemporanei soffrono di buchi logici, di incoerenze, di errori materiali e strutturali che tra venti o trenta anni potrebbero apparire meno fastidiosi e trasformarsi in attestati della progressiva desemantizzazione e deriva delle storie. In Gothika i difetti maggiori sono della sceneggiatura di Sebastian Gutierrez (Judas Kiss) che imposta l’intreccio come un thriller con reminiscenze classiche, lambisce le atmosfere da Twin Peaks e da suspense soprannaturale e sbanda, con parecchie incongruenze e soluzioni prevedibili, verso un’altra direzione. La regia di Mathieu Kassovitz, alla sua prima esperienza hollywoodiana (producono Silver e Zemeckis) si adopera con ogni mezzo per tenere fermo il timone del racconto e per non farsi spiazzare dalle correnti delle verità apparenti, dai sintomi premeditati, dalle inquietudini di voci, parole, scritte ed entità invisibili, dalle possessioni parareligiose, dagli incubi demoniaci di cui parla Chloe (Penélope Cruz), la paziente-detenuta di un carcere femminile, dalle visioni sinistre della psichiatra (Halle Berry) che dopo una notte funesta e fantasmatica è accusata di aver assassinato brutalmente il marito, direttore del reparto psichiatrico della prigione-set.
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