Regia di Philippe Le Guay vedi scheda film
Sei personaggi non in cerca d’autore ma definiti in base al loro rapporto con il denaro. Lo stereotipo è in agguato. Invece, il taccagno da manuale impersonato da Fabrice Luchini, o il generoso spendaccione Vincent Lindon, sprizzano verità, e sono punte dell’iceberg di un gruppo che raccoglie altre tipologie. L’industriale che dopo un trauma decide di svendere tutto, la ricca ereditiera terrorizzata dal fatto che il suo unico appeal possa essere il portafoglio, la “mercante del sesso” in cerca di vendetta e via monetizzando. Il regista Philippe Le Guay si sintonizza con il gusto degli altri, gli uomini e le donne coinvolti nell’intreccio, specchi credibili di ciascuno di noi. Nonostante la sua abilità nel gestire gli incroci della commedia, i bravissimi interpreti e i dialoghi brillanti, il film rischierebbe di essere l’ennesima ronde alla francese se non ci costringesse a pensare a quanto la nostra vita sia condizionata dai soldi, quasi mai per questioni di sopravvivenza o di basilare benessere. Tra i personaggi coinvolti, sarebbe bello che tutti si identificassero con l’operaia kenloachiana Catherine Hosmalin, che di fronte alla carta di credito “vuota” si fa una bella risata...
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta