Regia di Andrzej Zulawski vedi scheda film
A mio modesto parere è molto sopravvalutato.
A mio modestissimo parere è un film mostruosamente sopravvalutato. Appare un intricato pasticcio di varie idee e pensieri, dalla critica alla famiglia piccolo borghese, al discorso sulla fede, al senso di colpa, alla sociologia fino alla riflessione addirittura relgiosa che mette confusamente insieme un po' di Bergman, di Cronenberg, di Kubrick e chi più ne ha più ne metta in un pessimismo cosmico totalizzante (che ci sta sempre bene, come il sale). Il tutto sembra stia lì per tentare di dare una giustificazione artistica e visiva ai deliri onirico-macabro-mistici dell'autore, al quale ogni tanto la macchina da presa sembra sfuggire decisamente di mano (in tutti i sensi). Le interpretazioni, come le ripetitive scene sanguinolente, sono tristemente sovraccaricate fino alla disperazione, nel modesto tentativo di risultare incisivi a tutti i costi, il finale sconvolge per una confusione vuota che non ha eguali. Alla fine, l'unica cosa che emerge, è il narcisismo dell'autore desideroso, a tutti i costi e con ogni mezzi, di lasciare un'opera che scioccasse e restasse immortalata nell'anima. Con me, perlomeno, non ci è riuscito (ma credo possa farsene tranquillamente una ragione)!
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