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Non ti muovere

Regia di Sergio Castellitto vedi scheda film

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La recensione su Non ti muovere

di Maciknight
6 stelle

Un film che emoziona e commuove. Che Castellitto fosse un bravo attore lo sapevamo, ma in questo film si rivela anche un regista di talento, che sa raccontare storie intense e drammatiche di uomini comuni, come il medico chirurgo protagonista da lui interpretato, nel suo desiderio di trasgressione, di abuso (impressionante lo stupro da lui compiuto che avvia una storia di amore, che inizialmente pare molto improbabile ma che in seguito diventa convincente), con i suoi tratti comportamentali a volte maldestri, puerili, quasi sprovveduti, soprattutto nei confronti della moglie (una brava Claudia Gerini), e la sua lenta evoluzione e responsabilizzazione man mano che matura la relazione con l’amante, da giocattolo sessuale diverrà un elemento essenziale della sua vita, di cui non potrà fare a meno. Molto ben tratteggiata la personalità dell’amante di origine albanese interpretata dalla Penelope Cruiz, fin troppo abbruttita per l’occasione (almeno finché non mostra qualche nudità), abitante in una periferia urbana che più degradata non potrebbe essere raffigurata. Contesto sociale che accentua ancor più la diversità tra i due amanti, sia per il ceto sociale di appartenenza che per temperamento. Lei è a suo modo dolce e selvaggia nelle reazioni, spesso isteriche ed infantili, passiva nell’interagire sessualmente con lui, ed in seguito passionale quando capisce l’importanza che la loro relazione ha ormai assunto. Col tempo la trama svelerà quanto si sospettava fosse la causa del suo atteggiamento sessuale, gli abusi del padre che ha dovuto subire durante la sua giovinezza. Il film è ricco di contenuti che fanno sempre più concentrare lo spettatore nello sviluppo della trama, identificandosi con i personaggi e partecipando emotivamente agli eventi, tutti ben concepiti e raffigurati, con diversi messaggi non completamente esplicitati ma che si possono cogliere prestando l’attenzione che questo film meriterebbe. Un film che possiede un’eleganza ed una capacità narrativa che rappresenta le vicende drammatiche ed angoscianti senza alcuna artificialità, con un realismo ed un rispetto che non può che essere apprezzato. Un film convincente con alcune note poetiche di intensa efficacia e pochissime manchevolezze (eccessiva durata, si è soffermato troppo sui suoi inquietanti silenzi di uomo confuso e non è riuscito a dare il meglio di sè nella parte). Sufficienza abbondante (6,5)

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