Regia di Sergio Castellitto vedi scheda film
L'ultimo caso letterario italiano è stato il bestseller scritto da Margaret Mazzantini,"Non ti muovere",portato sullo schermo da suo marito Sergio Castellitto,che si è scelto anche la non facile parte del protagonista Timoteo.Al di là di chi commenterà eventuali dissociazioni o lamenterà di non aver riconosciuto il romanzo messo su celluloide,premetto che non l'ho letto.Il film è un interrogativo incessante sull'identità sentimentale,su ciò che si è portati ad amare,sul perché si scopre di ritrovarsi in un altro essere umano:tra passato e presente,entrambi tormentati,si ha modo di scoprire le tante latitudini dell'animo di un uomo,dagli aspetti più sordidi,alle più incontrollabili smanie di tenerezza,dagli impulsi più illogicamente violenti all'ansia di perdere tutto.E le anime femminili della vicenda,tese,rigide,rabbiose,confluiscono nella toccante afonia comportamentale di un personaggio bellissimo quale Italia,la disastrata ragazza goffa,stracciata,povera,di una dolcezza pregnante,che può sfociare in un furore disarticolato.Sergio Castellitto ha girato un film diretto con cura,con immedesimazione,con partecipazione sincera:e gli interpreti,Castellitto nella fragilità misera e profondamente umana allo stesso tempo che contraddistingue il suo chirurgo dal passato dilaniato,Claudia Gerini nella freddezza emanata dalla sua moglie con i programmi chiari,e soprattutto Penelope Cruz,dalla sorprendente verità nel ruolo della ragazza presa a schiaffi dalla realtà,sono da applauso.Un film senza ritegno sentimentale,al punto da mettere "Gli amori" di Toto Cutugno come commento sonoro di una scena importante:un eloquente segno di coraggio,ben speso.
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