Regia di Olivier Dahan vedi scheda film
Misteriosi omicidi richiamano in azione il Commissario Niemans, anche qui appaiato a un giovane di belle speranze e a un'esperta in gonnella (stavolta, di religione).
Nei sotterranei della Linea Maginot, proprio sotto un monastero, si nasconde un segreto custodito per più di mille anni da monaci eretici, a cui si interessa nientemeno che un vecchio gerarca nazista ripulito (professione: nientemeno che Ministro delle religioni della Repubblica Federale Tedesca, con tanti saluti all'ODESSA...).
Se non fosse per la bella fotografia (anche al netto di alcuni abusi, come il ripetuto effetto della luce che irrompe dalle finestre, "bruciando" le inquadrature, una volta affascina, alla decima stucca), sarebbe tutto da buttare questo Nome della rosa action, il cui leitmotiv è la corsa-salto-calci-pugni dei monaci-ninja, evidentemente membri della squadra campione dei campionati vaticani di parkhour.
Per il resto, la trama è un colabrodo, il finale a dir poco scontato e lo spiegone che dovrebbe chiudere i vari cerchi men che puerile.
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