Regia di Peter Berg vedi scheda film
Con Arnold Schwarzenegger governatore della California nel cinema muscolare si apre un grande vuoto e The Rock sembra uno dei più quotati pretendenti per quel posto e una sorta di investitura arriva all’inizio del film quando i due si incrociano per un attimo in un frammento d’inquadratura. Il tesoro dell’Amazzonia pur senza avanzare pretese, riesce nel suo intento di mescolare azione, commedia e alcune sporcature che arrivano dal western in un collage divertente e con delle sequenze di stunt coinvolgenti. Tutto comincia quando Beck, un recuperatore di crediti losangelino che usa le mani come magli perforanti e che odia le armi da fuoco, è inviato da uno dei suoi datori di lavoro nell’inferno verde dell’Amazzonia a cercare il figlio. Beck prende il lavoro un po’ sottogamba e rimane incastrato in un pericoloso e intricato gioco dove i pericoli dell’Amazzonia fanno da corollario a quelli provocati da una banda di taglieggiatori dei poveri cercatori d’oro, un gruppo di ribelli dalla lingua inarrestabile e impudente dell’uomo che sta cercando e che si trascina tutti dietro alla ricerca di un mitico tesoro. Pur essendo un puro prodotto di genere, il film si sofferma sulle terribili condizioni dei minatori che lavorano in veri e propri gironi infernali, con immagini che ricostruiscono in modo impressionante Sierra Pelada, un luogo dove la parola umano non ha più significato.
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