Regia di Giovanni Veronesi vedi scheda film
Dopo la maturità, Matteo convince i suoi due amici a fare una vacanza a Santorini dove si trova Carmen, la ragazza di cui è innamorato. Fra prese di posizione, consapevolezze acquisite e amori che nascono e finiscono il viaggio diventerà un’esperienza che non servirà puramente al divertimento. Il vero danno di Gabriele Muccino al cinema non sono i suoi film (pur non piacendomi) ma l’aver portato il fratello Silvio in un mondo che, francamente, era meglio non conoscesse: il “baby” Muccino scrive una sceneggiatura che vorrebbe descrivere i turbamenti adolescenziali, le paure del domani, la consapevolezza della precarietà dei rapporti amorosi ma che incaglia miseramente in dei dialoghi orripilanti, sia per come sono scritti sia per come vengono recitati (il peggiore interprete, guardacaso, è proprio Muccino). Il personaggio di Matteo poi rappresenta proprio il fallimento e la degenerazione del mondo adolescenziale, con la spocchia di volersi ribellare ai borghesi (quando lui stesso lo è) perché possiedono le piscine. Qualcosa da salvare, scavando a fondo, lo si trova soprattutto nell’intreccio riguardante i due amici ma nel complesso il film è da bocciare.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta