Regia di Corso Salani vedi scheda film
Attore per piccoli e grandi schermi Corso Salani si è via via conquistato una sua nicchia autoriale con opere a bassissimo costo eppure vitali, sincere, tra Cassavetes e Joris Ivens. Anche Palabras, presentato con successo al Festival di Torino nel 2003 e ad Alpe Adria all’inizio di quest’anno, non tradisce l’identità e la sua voglia di capire, amare, scoprire attraverso le immagini. Ambientato a Santiago del Cile, il film s’impregna dei volti, dei corpi e - soprattutto - delle parole di tre donne, tre amiche che decidono di trascorrere il weekend fra piscina, campo di hockey (su prato, sport nazionale cileno), cene in veranda, spiagge e ricordi di un amore di Adela, dodici mesi prima attratta da un ingegnere italiano (lo stesso Salani) e dodici mesi dopo, cioè oggi, disillusa e ancora incredula di come anche le emozioni più intense possano morire e spegnersi in un batter di ciglia. A Salani piace filmare la vita, quella che scorre, e scrutare gli sguardi delle persone che la abitano. Il suo è quasi un lavoro d’antropologo, pudico e silente, senza rabbie e colmo di rispetto. Girato in spagnolo e sottotitolato, s’avvale d’un gruppo d’attrici (c’è anche la co-sceneggiatrice del film, Monica Rametta) affiatato e confidenziale, tra cui spicca Paloma Calle, sentimentalmente perfetta.
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