Un ex ladro esce di prigione. Prova allora a iniziare una nuova vita con una sua amica di penna, una brava donna di un villaggio, ma il suo passato sembra non volerlo lasciar andare.
Divertente e triste allo stesso tempo, come solo i russi sanno fare. Bellissima e bravissima Lidija Fedoseva-Suksina (moglie del regista). Sicuramente vederlo in originale con sottotitoli sarebbe stato molto meglio…
VENEZIA 76 - CLASSICI RESTAURATI Il galeotto Yegor Prokudin esce di prigione e, senza casa né famiglia, non trova soluzione migliore che andare a trovare una giovane donna del suo paese, abbandonata dal marito violento, con la quale l'uomo aveva tenuto una fitta corrispondenza durante i cinque anni di detenzione. Giunto in loco, comincerà a comprendere dai genitori della ragazza e… leggi tutto
Siamo arrivati al termine anche di questa interessante edizione festivaliera, conclusasi ieri sera, sabato 7 settembre, con una premiazione dai risultati… segue
Sesto anno. Una sola giornata di pioggia, per il resto tanto caldo e tanto sole. Festival affollato, accrediti a migliaia, tanto pubblico. Star innumerevoli, specialmente statunitensi, a percorrere il red carpet. A…
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Si respira aria di casa in questo numero. Non solo per Fellini e i suoi nostalgici e affettuosi amarcord personali, ma anche per le dichiarazioni d'amore e riconoscenza nei confronti del nostro cinema esplicitate da…
Bellissima questa storia di ricerca di riscatto e di senso di un uomo ai margini della società. Suksin riesce bene su almeno due fronti. Uno è la rappresentazione delle difficoltà di un ex-carcerato a reinserirsi (o inserirsi) nella società per condurre una vita onesta e normale. La gente con i pregiudizi, la maldicenza e i pettegolezzi può rendere la via irta…
La General Video ha fatto uscire in dvd proprio in questi giorni un titolo russo molto importante (e davvero trascurato: non ricordo da tempo immemorabile… segue
Il rosso è un colore forte, un colore che più di altri può essere definito come il colore dell’anima e del desiderio, il colore degli eccessi e delle emozioni, il colore della paura e dell’amore… Rosso come…
Šukšin morì d'infarto nel 1974, a 45 anni, dopo avere diretto questo "Viburno rosso", che ci mostra una Unione Sovietica inedita, minore, lontana mille miglia dai santini e dagli eroi narrati dal realismo socialista e dal cinema bellico dell'epoca staliniana, tanto che c'è da meravigliarsi che in pieno periodo brezneviano un film del genere si sia potuto realizzare e mettere in circolazione.
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Commenti (1) vedi tutti
Divertente e triste allo stesso tempo, come solo i russi sanno fare. Bellissima e bravissima Lidija Fedoseva-Suksina (moglie del regista). Sicuramente vederlo in originale con sottotitoli sarebbe stato molto meglio…
commento di Begemotik