Regia di Michael Winner vedi scheda film
Un film che non sa decidere tra l'orrore puro (v. l'immenso "The Wicker Man") e il giallo psicologico alla "Messaggero d'amore" e non sa creare la tensione del modello jamesiano né la paura dei film orrorifici della tradizione britannica. Michael Winner (londinese d.o.c., classe 1935), che troverà il suo maggior successo due anni dopo in America con "Il giustiziere della notte" (con Charles Bronson) dirige con l'accetta un film interpretato, probabilmente per ragioni alimentari, da un Marlon Brando del periodo "Padrino" - "Ultimo tango", e da Stephanie Beacham, propensa come sempre a spogliarsi senza pudori. Ma forse è meglio lei di lui. Harry Andrews, grande caratterista britannico, è tenuto un po' troppo in disparte e, truccato da baronetto, non rende al meglio delle sue possibilità.
Una sorta di antefatto a "Giro di vite" di Henry James, che comincia con l'arrivo della nouva governante. Due fratellini rimasti orfani e lasciati in una villa di campagna con l'anziana governante e la giovane istitutrice subiscono il fascino un po' perverso del giardiniere Peter, il quale di notte entra in casa e giace con l'istitutrice, coinvolgendola in giochi sadomaso. Il comportamento rozzo dell'uomo e la sua pericolosa filosofia spicciola spingeranno i bambini a commettere orrendi crimini per tenere con sé le persone amate.
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