Regia di Sergej M. Ejzenstejn vedi scheda film
C'è un motivo se è considerato film di culto e spesso pure capolavoro: La corazzata Potemkin è un impressionante sfoggio delle potenzialità visive e dell'innovazione linguistica cinematografica di cui è capace Ejzenstejn; peccato soltanto si presti ad una causa di propaganda politica-ideologica, il che comunque non sminuisce certo l'impatto delle immagini sullo spettatore. Ambientato nel 1905, l'anno della rivoluzione russa, venne infatti commissionato al regista appositamente per celebrare il ventennale di quei fatti (che ispirano le vicende della corazzata, ma non sono ripresi realmente: la sceneggiatura, del regista stesso da un soggetto di Nina Agadzanova-Sudko, tratta essenzialmente eventi di fantasia). Sulla Corazzata è stato già detto tutto fino allo sfinimento, percui ci si limiti a ricordare la funzionale divisione in 5 capitoli di un quarto d'ora ciascuno (particolarmente interessante è il primo, Uomini e vermi, che mostra le condizioni pietose in cui vivevano i marinai sulle navi da guerra russe: e i vermi sono quelli nella carne marcia che veniva loro servita, ma anche gli ufficiali disumani che li obbligavano a quella vita, pena la fucilazione immediata sul ponte); il rivoluzionario (realmente) lavoro di montaggio; la mitologica scena della carrozzina che precipita per la scalinata di Odessa e la travagliatissima storia della realizzazione (Ejzenstejn doveva girarlo entro il 1925 e vi riuscì, ma la prima proiezione avvenne solo il 21 dicembre, mentre il regista stesso finiva di montare le ultime scene). Quasi perfetto. P.S. Quella citata da Fantozzi è la corazzata Kotiomkin e la pellicola, anzichè una settantina di minuti, dura uno sproposito: Salce e Villaggio ammisero infatti che si trattava più di un omaggio che di una presa in giro del film russo.
I marinai di una corazzata, trattati in condizioni disumane, insorgono contro gli ufficiali e fanno ammutinamento; entrati nel porto di Odessa, l'insurrezione si propaga a terra contrapponendo l'esercito dei cosacchi alla furia dei comuni cittadini. E' la trionfale rivoluzione.
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