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Blindman

Regia di Ferdinando Baldi vedi scheda film

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La recensione su Blindman

di scapigliato
8 stelle

Non avrei mai pensato di mangiarmi le dita per non aver registrato questo film! Credevo che fosse uno degli episodi meno felici dello Spaghetti-Western, anche pechè il ’71 è l’anno delle parodie. Eppure, la bravura di Baldi, e l’idea dello stesso protagonista Tony Anthony, sono efficaci, e il fim è proprio bello sia da vedere (una fotografia e dei colori emozionanti), sia da seguire (ci si chiede insomma chi sarà il più cinico dei tre, già sapendo che a vincere sarà il cieco).
La storia è quella anche troppo semplice di un cow-boy solitario e cieco che vuole i suoi 50.000 dollari da Domingo, ma questi non vuole darglieli, e nascono le prime scaramuccie. Più avanti il denaro verrà sostituito da 50 donne da vendere in Texas. É qui che si trova il motivo originale e inaspettato della pellicola. Le prostitute, che verranno poi riprese da Eastwood nel capolavoro indiscusso che è il suo “Unforgiven” con Gene Hackman, sono una variante interessante. Primo perchè sposta l’attenzione dai soliti clichè western tipo soldi, vendetta, amore da liberare, ecc.; secondo perchè può tranquillamente immettere nel film l’elemento sessuale anche passando dal suo lato più scabroso. Già il traffico di donne non è buona cosa da vedersi in un film, in più i riferimenti alla selvaggia voglia di sesso dei protagonisti, aiutano a rendere la pellicola deliziosamente morbosa. Cosa quindi anche atipica per un western. Non però, per uno Spaghetti-Western! Che ha fatto dell’atipicità la sua poetica principale.
Il primo tempo è un attimino più noiso del secondo, anche se prezioso per le immagini e i suoi colori. Nel secondo assistiamo a delle scene veramente cult. La prima, e la migliore, è quella della “Fuga delle Puttane”. Quelle donne mezze vestite, sporche e maltrattate, che corrono e si spargono spaventate nel bel mezzo del deserto, rincorse da brutti messicani assatanati, sa di apocalittico. In più, questi elementi originali, addizzionati alla brutalità con la quale le puttane vengono violentate e massacrate una dopo l’altra, in un montaggio frenetico che non lascia spazio ad emozioni e riflessioni, e “scaldate” dall’ambientazione torrida e dall’ottima fotografia, riescono a creare una situazione cinematografica di altissimo impatto evocativo e visivo. Anche la scena finale con le solite esplosioni (che dopo Leone si sprecano), riesce a creare una suggestione di ambiente e di genere molto forte. Bello anche il duello tra il cieco e la donna del Capo. Mentre lui è legato, lei cerca di averne ragione, e quando lui la brancherà per il collo con le gambe, nel tentativo di strangolarla, lei cercherà invece di mordergli i genitali: ecco che c’è una sovrapposizione e una confusione tra atto sessuale e violenza. Un accostamento che si trova per tutto il film, compresa la mitica sequenza della “Fuga delle Puttane”. Ma anche il duello tra il cieco e Domingo, il Capo, è bellissimo, perchè reso cieco anche quest’ultimo, combatteranno ad arrmi pari, e la violenza e il cinismo del protagonista non sarà inferiore a quella del Cattivo.
Da notare in una parte carina un Ringo Starr sorprendentemente azzeccato per il ruolo del fratello cattivo di Domingo, Candy. É lui inizialmente a creare un contenzioso con il cieco Blindman. Poi, il nostro castigatore lo seccherà sparandogli alle spalle, segno che la meschinità e la vigliaccheria, virtù di violenti e cinici pistoleri e bandidos, non è proprio prerogativa dei cattivi di turno.

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