Espandi menu
cerca
Audition

Regia di Takashi Miike vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Kitosh

Kitosh

Iscritto dal 27 maggio 2014 Vai al suo profilo
  • Seguaci -
  • Post -
  • Recensioni 23
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Audition

di Kitosh
4 stelle

Prima di essere additato come eretico e ignorante dagli """esperti""" di cinema giapponese che hanno gia scritto recensioni, ecco la lista dei film del vostro amato Miike che ho visto prima di arrivare a questo: S.W.Django, Agitator, Graveyard of honor, Ichi the killer, As the gods will, 13 assassini, Harakiri, L'immortale. (E mi sono tutti, chi piu chi meno, piaciuti) Questo perche non si riassuma la motivazione al mio voto con un semplice "Eh ma non sai di cosa parli, non conosci il regista o i film orientali in generale". Il mio disappunto nel vedere come praticamente chiunque definisca questo film un capolavoro deriva ANZI proprio da una conoscenza (modestamente) piuttosto ampia del panorama cinematorcinema nipponico,vecchio e nuovo. Ora, lasciate le premesse, iniziamo.

 

Il tanto decantato lato "disturbante, violento, estremo" a cui si riferiscono tutti quelli che elogiano questo film.

20 minuti, su un film di 2 ore.

Notizie di gente svenuta alla proiezione per qualche ago piantato in un busto e negli occhi di una persona; il momento della penetrazione nella carne avviene poi GIUSTAMENTE fuori campo...

E un tizio chiuso in un sacco da anni, con le mani e i piedi amputati a cui viene dato da mangiare una ciotola piena di vomito. Ora, si tratta di un'immagine oggettivamente forte e qui non se ne discute, ma non è qualcosa che sorprende lo spettatore; semplicemente gli fa provare schifo e nausea. E nessuna delle due cose, se fine a sé stessa, rende un film "un capolavoro" o "arte", perche chiunque, se ci ragiona un po', può immaginare una sequenza di questo tipo. In "Terror firmer" c'è una scena analoga, in cui un tizio tiene chiuso per anni suo padre in uno sgabuzzino in uno stato simile... Solo che a lui sono state tagliate anche il naso, le labbra e le parti basse; per giunta suo figlio lo nutre ogni settimana (devo usare il termine per rendere l'idea) con dei CAZZI mozzati. Nessuno ha mai gridato al capolavoro.

 

Ma fingiamo che la scena sopracitata non sia fine a se stessa o sia diversa, insomma che sia una "bella" scena di quelle disturbanti (che ne esistono eccome!). Cosa vediamo per il resto del film? Una lenta storia d'amore in cui il regista non ci fa coinvolgere. Una BANALE ora e e quaranta perché chi ha gia visto un altro mezzo film del buon Takashi ci arriva in poche scene a capire cosa nasconde l'inquietante signorina. E lo aspetta questo svelamento, perché e' un fan di Miike, sa che dallo svelamento della cosa in poi arriveranno le scene violente. E spera che queste scene siano una parte di pellicola importante e che non ci si metta così tanto per arrivare a qualcosa che lo spettatore ha gia capito dopo la prima telefonata tra i due protagonisti. E SOPRATTUTTO spera che la parte "sadica" a cui è stato abituato non duri solo un paio di decine di minuti e che non sia per niente sadica ai livelli di qualsiasi altro film del regista.

 

Né carne né pesce. Miike voleva parlare del lato oscuro dell'ossessione? C'erano molti modi e tempi filmici migliori per farlo. 

 

ORA c'è chi definisce questo film un capolavoro. È legittimo e sacrosanto. Ma prima di rifarlo, andate a vedere mezzo film di SION SONO (per dirne uno) per parlare di disturbante, malato e poetico. Poi sarete liberi di definire Miike come un mostro sacro di questo tipo di cinema. Ma liberi di farlo perché lo pensate davvero. Non per assecondare il giudizio comune o perché, di nipponici, non avete visto i film di nessun altro.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati